Lo spopolamento dell'entroterra e dei piccoli borghi non colpisce solo i centri abitati ma anche le campagne e i terreni coltivati a lungo dai nostri antenati. I Giardini La Restanza sono "giardini diffusi" tra i comuni di Sessa Aurunca (Fraz. Valogno) e Falciano del Massico.
I Giardini Madre sono situati a pochi passi dal centro del borgo di Valogno (Fraz. di Sessa Aurunca, CE). La proprietà si compone di un piccolo rustico contornato da un ettaro di terrazzamenti, piantumati a uliveto, castagneto e alberi da frutto, dalla notabile famiglia Mazzeo, che, per oltre un secolo, soprattutto nella figura di Giuseppe, hanno dedicato passione e amore profondo allo sviluppo agro-forestale del luogo. Purtroppo, come spesso accade nella storia recente, le nuove generazioni hanno preferito vivere altrove e/o condurre una vita più cittadina, lasciando progressivamente la tenuta a coloni “poco attenti” e alla “natura più selvaggia”.
Quando abbiamo rilevato la proprietà ad inizio 2022, era quasi impossibile riconoscere gran parte degli alberi perchè “nascosti” e “soffocati” da una fitta vegetazione di edera e rovi. Querce e ginestre avevano invaso gran parte del castagneto. L’uliveto, che conta quasi 200 piante di olivo multivarietali, ad Ottobre 2022 ha prodotto solo 400 Kg di olive per una resa di appena 60 litri di olio. Circa un decimo del potenziale che avrebbe dedicandogli le necessarie cure e attenzioni.
(Luglio 2022) Un bellisimo esemplare di olivo quasi "soffocato" da una fitta vegetazione di edera. Oggi è uno degli alberi più belli del parco.
Con i Giardini La Restanza ci stiamo impegnando nel Proteggere e Rigenerare questo piccolo e meraviglioso pezzo della collina valognese, preservando e curando, in modo sostenibile, le specie piantumate da chi ha vissuto e curato questo posto prima di noi.
Maggiori informazioni alla pagina dedicata ai Giardini Madre.
Giardini Madre - vista dal satellite.
La Mappa dei Giardini Madre. Clicca qui per saperne di più.
A Falciano del Massico (CE), stiamo Rigenerando un piccolo appezzamento di terreno che abbiamo ereditato dai nostri nonni.
In origine, l'appezzamento veniva usato per la coltivazione di ortaggi e frutti per l'autoconsumo. I nostri genitori, negli anni '70, lo convertirono a pioppeto fino agli inizi del 2000, per poi abbandonarlo a terreno incolto.
Dal 2019 abbiamo deciso di rivalutare questo Luogo introducendo circa 70 alberi di nocciolo. Dal 2024, abbiamo avviato un'intensa collaborazione con il cestaio Francesco Torrico. Insieme, ci stiamo dedicando alla propagazione e coltivazione di diverse varietà di salice.
Attraverso la coltivazione del salice e del nocciolo, in modo sostenibile e a chilometro zero, vogliamo, con l'aiuto di Francesco, creare strutture, manufatti, ed installazioni artistiche utilizzando tecniche "tradizionali" e "non" che coinvolgano l'utilizzo di materiale vegetale e, nello stato "essicato", e nello stato "vivente".
L'obiettivo? Osservare, Analizzare, Studiare e Divulgare, come l'antichissima tradizione della cesteria è intrinsecamente legata alla biomeccanica delle piante e degli esseri viventi e come entrambe possano essere trasmesse ed insegnate ad adulti e bambini... resta aggiornato a breve pubblicheremo maggiori informazioni.
Piantumazione e pacciamatura naturale del primo filare di salice (Salix Alba). Falciano, Marzo 2025